Italia-Germania: volontà di dialogo, ma posizioni diverse su transizione energetica
Come promuovere la collaborazione tra i due Paesi per un’Europa sostenibile? Confronto tra i sottosegretari Brantner e Tabacci. Interventi di Stefanini, Rörig, Pahl, Speroni, Rizzuto, de Chadaverian, Narducci, Fries.
La crisi energetica si potrà superare solo attraverso un’azione coesa dell’Unione europea: questo è uno degli importanti messaggi scaturiti dall’evento nazionale “Dialogo italo-tedesco per lo sviluppo sostenibile. Iniziative, programmi e prospettive di lavoro”. L’incontro si è svolto online il 7 ottobre nella cornice del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022 ed è stato promosso e moderato da Karoline Rörig, direttrice dell’Ufficio per il dialogo italo-tedesco e fondatrice di platea2030, piattaforma online dedicata ai temi della sostenibilità e alla collaborazione tra Italia e Germania. Alla realizzazione dell'evento, tradotto in simultanea in italiano e tedesco, hanno collaborato FUTURAnetwork ed Europe Calling e.V., importante piattaforma di webinar europei, con il sostegno dell’Italian Chamber of Commerce for Germany (Itkam) e della Fondazione Heinrich Böll Parigi.
Pierluigi Stefanini, presidente dell’ASviS, ha aperto l’evento: “Mai come oggi abbiamo bisogno di rafforzare il dialogo per generare idee creative, creare convergenze e collaborazioni”. Per Stefanini l’Europa può giocare un ruolo strategico fondamentale, essere “l’avanguardia della sostenibilità”, e l’impegno dell’ASviS è volto a “rafforzare questa consapevolezza e responsabilità”.
In foto, da sinistra: Marc-Oliver Pahl, Karoline Rörig e Donato Speroni
A seguire è intervenuta Karoline Rörig, che ha introdotto il primo dei due panel in programma, dedicato al tema “Strategie per lo sviluppo sostenibile a confronto”. “La buona collaborazione non è un automatismo, ma il risultato di un processo continuativo e strutturato” ha sottolineato Rörig. “Considerando la crisi che stiamo affrontando, trovare soluzioni comuni è ancora più importante”.
Marc-Oliver Pahl, segretario generale del Consiglio tedesco per lo sviluppo sostenibile, ha posto l’accento sulla “complessa situazione” di questi ultimi mesi, esponendo poi le caratteristiche dell’organizzazione che rappresenta. Il Consiglio tedesco per lo sviluppo sostenibile è uno dei pilastri della politica sostenibile nazionale, ha sottolineato, ed è spesso chiamato a supportare il governo federale in materia di sostenibilità. Tra le varie funzioni che svolge c’è l’elaborazione di proposte per l'attuazione della Strategia tedesca per lo sviluppo sostenibile, l'identificazione di campi d'azione e progetti concreti, la promozione e l’incentivazione del dialogo pubblico sul tema a livello nazionale e internazionale, la creazione di un “codice della sostenibilità” per le aziende, utile a rafforzare il dialogo con il mondo delle imprese e a evitare il rischio di greenwashing. “Questo tema non deve essere trattato solo nella bolla della capitale, ma in tutta la Germania”, ha concluso Pahl (per approfondimenti, vedi il blog di Karoline Rörig).
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Donato Speroni, responsabile di FUTURAnetwork, ha descritto le linee guida di questa piattaforma di dibattito sui temi del futuro, nata nel 2020 su iniziativa dell’ASviS per “stimolare delle riflessioni che andassero oltre i limiti temporali l’Agenda 2030”. Speroni ha poi commentato i risultati delle recenti elezioni, ponendo l’attenzione sulla presenza, all’interno della vincente formazione di centrodestra, di alcune correnti culturali provenienti dal negazionismo e da una “generale sottovalutazione” delle politiche climatiche. Però un nuovo governo, qualunque sia, non potrà ridurre l’impegno sui temi fondamentali per la sostenibilità, a cominciare dai fondi per il territorio, considerando l’intensificarsi in Italia degli eventi climatici estremi così come le misure per contrastare la povertà”. Il responsabile di FUTURAnetwork ha poi parlato delle politiche comuni da promuovere tra Italia e Germania, in particolare in materia di energia, mitigazione, immigrazione. C’è inoltre bisogno di “guardare al lungo termine”, ha aggiunto Speroni, un bisogno che l’ASviS ha proposto di soddisfare attraverso la creazione di un Istituto pubblico di studi sul futuro, idea ribadita anche nel decalogo indirizzato alle forze politiche.
In foto, da sinistra: Donato Speroni, Karoline Rörig, Marc-Oliver Pahl, Samir de Chadaverian ed Eleonora Rizzuto
Samir de Chadaverian, imprenditore, consulente ed esperto di innovazione sociale e finanza d’impatto, ha concordato sulla necessità di sviluppare politiche comuni, in particolare in due settori: l’agricoltura biologica, per cui in Germania attualmente c’è “una grandissima sensibilità”, ma anche l’elaborazione di indicatori, un settore in cui la collaborazione attiva sarebbe, secondo de Chadaverian, molto proficua. “Credo che esista un 18esimo SDG, quello zero”, ha aggiunto poi l’imprenditore. “Riguarda la cultura e le competenze per dare vita all’Agenda 2030. Bisogna sviluppare il tema culturale per accelerare lo sviluppo sostenibile”.
Eleonora Rizzuto, presidente dell’Associazione italiana per lo sviluppo dell’economia circolare (Aisec), si è soffermata sul ruolo centrale della transizione del modello economico e sullo sviluppo di un’economia olistica, centrata sul recupero della materia e sul risparmio energetico. “Vogliamo lanciare un messaggio chiave in questo contesto geopolitico: mai tralasciare la parte operativa dello sviluppo economico e della garanzia di posti di lavoro”.
In foto, da sinistra: Karoline Rörig, Bruno Tabacci e Franziska Brantner
Durante il secondo panel della mattinata, dedicato alle prospettive italo-tedesche per un’economia innovativa all’insegna dell’Agenda 2030, sono intervenuti i rappresentanti dei due governi.
Per primo ha parlato Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con responsabilità in materia di programmazione e coordinamento della politica economica, responsabile del coordinamento del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess). Tabacci ha rimarcato la “buona eredità” che il governo uscente lascia a quello entrante, specialmente in materia europea, aggiungendo che, sulla crisi energetica, “non c’è spazio per i Paesi europei se agiscono da soli”. Il sottosegretario ha proposto l’elaborazione di una “soluzione europea” ai rincari dell’energia, “come è successo per il Next Generation Eu”. Tabacci ha poi proseguito sul forte legame tra sostenibilità e multilateralismo: “Come si fa ad affrontare il nodo dei cambiamenti climatici se non c’è una condizione di pace mondiale?”, ha detto il sottosegretario. “Non è possibile quello che dice Musk, traslocare su un altro pianeta. Dobbiamo difendere la Terra nella sua interezza”.
Franziska Brantner, sottosegretaria di Stato parlamentare presso il ministero federale dell'Economia e dell'azione per il clima, ha concentrato il suo intervento sulle politiche del governo di Berlino e sulla difficoltà di “tenere insieme un mercato dell’energia e allo stesso tempo renderci indipendenti”. Brantner ha posto l’accento sulla “notevole accelerazione”, in tema di fonti alternative alle fossili, che ha comportato la modifica della legge nazionale tedesca sulle energie rinnovabili, che prevede una “maggiore quantità di fondi per queste risorse”. Brantner ha inoltre parlato della necessità di promuovere forme di sostegno finanziario anche “con i nostri vicini del Sud, in particolare il continente africano”. “La transizione è una grande opportunità”, ha concluso la sottosegretaria. “Ma c’è molto lavoro da fare”.
Nella sessione di domande e risposte, le due persone di governo sono state chiamate a rispondere a quesiti provenienti dal pubblico e dagli speaker del webinar. Alla domanda sull’istituzione di un tetto massimo al prezzo del gas, Tabacci ha risposto che “deve essere fissato, ma non su base nazionale”. Speroni ha invece commentato le “posizioni diverse dei due governi”, con quello tedesco al momento “più attento alle questioni nazionali”, una scelta che in Italia ha destato “una certa delusione”, data la speranza di un impulso al processo di integrazione europea. “Agiamo sempre nello spirito europeo”, ha risposto Franziska Brantner, “ma ci troviamo in una situazione difficile dal punto di vista del gas. Aiutiamo la Francia, aiutiamo gli altri, siamo lieti anche dell’aiuto che riceviamo, ma è chiaro che in questo mercato comune dobbiamo aiutarci insieme, e se adesso in Germania collassasse tutta l’industria, l’Italia se ne accorgerebbe subito”. Poi la sottosegretaria ha parlato dell’importanza di “non farci dividere gli uni dagli altri” nell’elaborazione del mix energetico futuro. “Non è una lotta della Germania contro l’Italia. La battaglia contro l’energia fossile è quella che dobbiamo perseguire insieme”.
In foto, da sinistra: Karoline Rörig, Maximilian Fries ed Eliomaria Narducci
Eliomaria Narducci, Ceo dell’Italian Chamber of Commerce for Germany (Itkam), ha concluso il convegno sottolineando la “difficoltà di fare investimenti in un periodo così critico”. Inoltre, ha commentato Narducci, nonostante l’intenzione del webinar fosse quella di discutere politiche future, “si è parlato molto di crisi contemporanea”. “Il primo prerequisito del management del cambiamento”, ha aggiunto il Ceo di Itkam, “è il senso d’urgenza verso il problema del domani. Dobbiamo capire come creare questo senso d’urgenza per la sostenibilità”.
“È stato un incontro particolarmente stimolante”, ha dichiarato nelle conclusioni Maximilian Fries, direttore esecutivo e co-fondatore di Europe Calling e.V., “è raro trovare occasioni simili a livello italo-tedesco: i cittadini non si incontrano facilmente in un faccia a faccia”. Fries ha infine sottolineato l’importanza di identificare i punti di dialogo tra i due Paesi, in modo da stimolare collaborazioni durature nel presente come nel futuro.
di Flavio Natale