Divulgazione massiva dei fatti di cronaca e nuove frontiere della comunicazione giudiziaria
Unint - Università degli studi internazionali di Roma
mercoledì 19 ottobre 2022 h. 15:00-17:00
I mass media rivestono un ruolo fondamentale nella società contemporanea. Secondo la Convenzione di Istanbul del 2011, i mezzi di informazione sono considerati come area di intervento prioritaria in materia di contrasti e prevenzione alla violenza di genere, eliminando “pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi pratica basata sull’idea di inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini”. La maggior parte dei casi di violenza, e, in particolare, di femminicidio vengono, tuttavia, raccontati con resoconti cronachistici tesi all'aumento di audience e di vendite.
Sono proprio i giornali che continuano a replicare i luoghi comuni connesi al movente, alle attenuanti e al contesto intorno all’omicidio di una donna. Degli assassini si descrivono i sentimenti di gelosia e di passione tormentata, finendo per romanticizzare la violenza. Il femminicidio, anziché trovare chiara condanna in quanto apice del potere e del possesso maschile, viene spesso derubricato come atto incontrollato e imprevedibile. Le notizie sono così distorte da trasformare l’uomo, responsabile della violenza, nella vittima del contesto e la donna nella responsabile effettiva che in qualche modo “se l’è cercata”.